Non scelgo i frutti dell’oceano lustrati e venduti in negozi di souvenir per raccontare le architetture mirabolanti del mare, affondo pensiero, memoria, sguardo nelle meraviglie colte lungo le spiagge infinite dell’Aquitaine in passeggiate e vita intera srotolate tra onde e sabbia.

Se si potesse raccontare l’infinito, suggerirei una mattina d’inverno lungo le spiagge oceaniche del bordolese. Tutto è vento e acqua, tutto sparisce e tutto si condensa in odore di mare, vento e spruzzi d’azzurro e sale. Dovunque, tra la sabbia più fine e preziosa dell’oro, son relitti di perfezione, costruzioni di tempo e Natura, piccole imbarcazioni di straordinaria bellezza: le conchiglie portate dalla furia dell’oceano.

questi meravigliosi relitti portano in sé la perfezione di un’architettura straordinaria e la memoria del tempo, del movimento eterno del mare.

Alcuni hanno candori marmorei, scanalature di colonne di templi antichi, compostezza, geometria dorica, canne d’organo di oceano e vento.

Altri sono testimoni immobili…